mercoledì 21 dicembre 2011

0 Auguri di Buon Natale

venerdì 16 dicembre 2011

0 Il giudice di pace invalida la Ztl «Doveva istituirla un dirigente»

Una sentenza della Cassazione dice che la zona a traffico limitato deve essere varata da un funzionario e non dal sindaco. «Illegittimi» i provvedimenti presi da Sironi, Zanotto e Tosi. Il caso di un'automobilista sanzionata 61 volte!!!!


Zona a traffico limitato. O, per meglio dire, «caos». 

Verona. Sbaglia una lettera e demolisce la Ztl. Fa ricorso per non pagare una multa e spazza via 11 anni di divieti e contravvenzioni. Automobilisti alla riscossa. Che succede? Nientepopodimeno che la Zona a traffico limitato a Verona non esiste perché è nata con un vizio di forma: non doveva essere un sindaco a istituirla, ma un dirigente comunale. Lo dice la legge, lo ha scoperto l'avvocato Edoardo Giacino che difendeva l'automobilista e lo ha ribadito nella sua sentenza (3568/11), destinata a far sicuramente rumore, il giudice di pace Carlo Degani nella causa civile promossa da Flora Carlotti contro il Comune. 
RAGIONI DI DIRITTO. E' scritto in stretto burocratese, nero su bianco, in tre paginette, ma nella sostanza è un provvedimento chiarissimo. Cos'è accaduto? E' presto detto. Il Giudice di pace ha accolto il ricorso presentato contro il Comune da Flora Carlotti che si era vista recapitare a casa 61 contravvenzioni per avere violato i varchi della Ztl, «priva della necessaria autorizzazione». Non deve pagarle poiché, ha sancito il magistrato: «...L'opposizione è fondata e va pertanto accolta». E lo spiega: «Il Giudice di pace ha il potere di sindacare, incidentalmente, la legittimità degli atti amministrativi e, in caso ravvisi la sussistenza di un vizio di legittimità, può disapplicare l'atto amministrativo viziato». In soldoni dice: se le ordinanze che hanno istituito la Ztl sono illegittime, di conseguenza, lo sono anche le contravvenzioni elevate in suo nome.
RAGIONI DI FATTO. Ma andiamo con calma. Cosa è successo? Perché le ordinanze che hanno creato la Ztl dovrebbero essere illegittime? Partiamo dall'inizio e diciamolo subito: è tutta colpa di una targa, o meglio, di una lettera, e lo racconta bene il sito Veronaparla.com. Flora Carlotti, che abita in centro, quando chiese il pass per la Ztl trascrisse male una lettera per avere il permesso: la invertì (invece di RL scrisse LR ) senza accorgersene e per tre mesi passò sotto l'occhio elettronico in tutta tranquillità. Poi un giorno la sgradita sorpresa: 61 multe e quasi 6mila euro da pagare. Flora Carlotti rimase interdetta, un disastro. Tuttavia pensava di risolvere l'inghippo dimostrando al Comune che l'autovettura in questione era sua e che si era trattato solo di un errore. Ma niente. 
La signora Carlotti si è rivolta allora all'avvocato Giacino, che inizialmente con Palazzo Barbieri ha optato per la linea morbida facendo leva sulla "buona fede". Niente da fare. L'avvocato allora si messo a studiare leggi, fascicoli, ordinanze, disposizioni, codici finché è incappato nel testo Unico sugli enti locali istituito nel 2000. 
SORPRESA. Bingo! Perché? Perché né il sindaco Michela Sironi che ha introdotto la Ztl proprio nel 2000 (ma alcuni mesi dopo l'emanazione del Testo unico), né il sindaco Paolo Zanotto, che l'ha ampliata nel 2005, avevano tenuto conto delle modifiche nelle competenze che il testo unico aveva nel frattempo istituito tra organi comunali (sindaco, giunta, consiglio e dirigenti): al sindaco spettano le funzioni di «indirizzo politico», al dirigente spetta la «gestione ordinaria». E poiché l'avvocato ha dimostrato che la Ztl non è una faccenda politica, ecco che il giudice ha dato ragione alla signora Flora annullandole tutte le multe, poiché, spiega: «... i due provvedimenti (Sironi-Zanotto ndr) inerenti la disciplina della circolazione nella Ztl appaiono affetti dal vizio di legittimità inerente l'incompetenza dell'Organo emanante (sic!) dato che i provvedimenti in tema di disciplina della circolazione sulle strade comunali rientrano nella competenza della dirigenza comunale». «Accertata perciò l'illegittimità delle ordinanze sulla base delle quali emessi gli opposti verbali, dette ordinanze vanno, con riferimento ai rapporti de quibus, disapplicate facendo, conseguentemente, venire meno la legittimità delle pretese sanzionatorie». 
Fin qui la sentenza, che ha superato la contraria giurisprudenza (era il 2006 ndr) del Tar del Veneto. E sul problema delle spese? Salomonica la decisione del giudice. Ecco cosa dice: «Attesa, infine, la complessità della questione di diritto sollevata nella presente causa nonché la divergente giurisprudenza formatasi sul punto, si reputa sussistere giusti motivi per compensare tra le parti le spese di giudizio». 
COMPENSAZIONE. Magra consolazione per il Comune che ora rischia di essere preso d'assalto da orde di automobilisti imbufaliti, ma pronti a sventolare la sentenza sotto Palazzo Barbieri.






giovedì 15 dicembre 2011

0 Regali di Natale: truffe nello shopping online

Il Natale è ormai alle porte. In tempi di crisi, un buon periodo per fare affari e concludere un anno difficile in bellezza. Lo pensano certamente molti commercianti ed è bene, da clienti accorti, guardarsi da eventuali piccole truffe o false offerte – cui magari rischiamo di cadere nella frenesia dell’ultimo minuto. Purtroppo, però, lo pensano anche molti cybercriminali. Prepariamoci, dunque, ad un’invasione di spam, messaggi truffaldini via posta ed, in generale, via internet.


Chi scrive ha già potuto constatare una presenza media di spam superiore alla media nella propria posta personale, in parte anche oltre le barriere ed i filtri solitamente efficaci. L’accortezza è un obbligo, in questi casi, dato che come sapete i rischi sono tutt’altro che piacevoli. Ritrovarsi a comprare con la propria carta di credito un qualsiasi regalo in un sito non meritorio di fiducia è un evento da non consigliare neanche al nostro peggior nemico.
L’azienda tedesca G Data Software AG ha diffuso un comunicato in cui oltre a lanciare un allarme simile al nostro, presenta una semplice guida per sfuggire almeno al grosso dei trabocchetti. Inizia con la presentazione dei 5 più grandi pericoli che si corrono durante lo shopping natalizio online:
·       Email con esca pubblicitaria. In questo tipo di email i criminali online promettono prodotti come orologi di lusso e scarpe di marca a un prezzo estremamente basso. I link integrati nelle email traggono in inganno l’utente indirizzandolo su falsi siti web infettati da malware o falsi negozi online dove i dati personali e/o bancari vengono rubati durante il processo di compilazione dell’ordine.
·       Frode relativa all’internet banking. L’internet banking è molto popolare tra la gente che acquista online i regali di Natale. Le transazioni bancarie elettroniche rendono più veloce e facile il pagamento dei regali ordinati online. I Trojan bancari stanno perciò diventando sempre più utilizzati dai criminali online che se ne servono per inserirsi nei processi di pagamento e dirottare denaro sui propri account. Gli utenti Pc possono essere infettati da questi malware in diversi modi: per esempio, un utente può ricevere un falso avviso da una banca comunicante che la transazione non è andata a buon fine. Per ripetere la transazione, l’utente viene invitato a cliccare su un link che rimanda a un sito Internet infettato con un Trojan bancario.
·       Email da falsi servizi di spedizione. I regali di Natale che sono stati ordinati online arrivano di norma attraverso i corrieri. I criminali online sono a conoscenza di ciò e ne approfittano inviando false email con conferme di spedizione e fatture. Questi messaggi potrebbero suggerire che un pacco non può essere consegnato o, come nel caso di una falsa email di UPS, che la fattura per la spedizione è disponibile nel centro fatturazione. Quest’ultimo tipo di email contiene un allegato che nasconde un key logger. Se l’utente clicca sull’allegato il malware entra in esecuzione ed è in grado di spiare tutti gli input dati dalla tastiera, come per esempio i dati di login per i servizi di pagamento o l’online banking.
·       Email da servizi di pagamento. I criminali mandano anche email che parrebbero provenire da servizi di pagamento i quali avvisano che l’account dell’utente è stato bloccato per alcune irregolarità o che una transazione non è andata a buon fine. Il destinatario viene invitato a cliccare su un link per ripetere la procedura di pagamento o sbloccare l’account. Come già visto anche in questo caso il link rimanda a un falso sito Internet pensato appositamente per rubare i dati dell’utente o infettato con del malware.
·       False cartoline di auguri. Un’ altra strategia molto popolare nel periodo natalizio è quella di mandare via email false cartoline di auguri. Queste possono contenere allegati con diverse tipologie di malware o link che rimandano a siti web infetti.
Come possiamo notare, i metodi indicati dall’azienda tedesca sono tanti e molti dei quali piuttosto insidiosi. Cosa possiamo fare, allora, per difenderci? Sempre il comunicato della G Data Software AG spiega quelle che sono le norme basilari. Si comincia dicendo che servirebbe avere un PC completo di antivirus, firewall, servizi anti-spam ed anti spy; aggiungiamo noi, che una buona release GNU/Linux, invece di altri sistemi operativi più diffusi, ottiene lo stesso effetto di sicurezza, se non maggiore. Inoltre, i tecnici tedeschi raccomandano di non usare connessioni internet pubbliche per i propri acquisti, tenere aggiornato il proprio sistema (compreso browser ed antivirus). Infine, usate sempre pagamenti bancari sicuri su siti che ritenete assolutamente affidabili e non affidatevi a password troppo semplici.
Certamente, nello stilare questa guida quelli di G Data Software si sono preoccupati di elencare servizi propri per sistemi Windows, che come detto sono più vulnerabili a questo tipo di attacco. La controguida di chi scrive è molto più semplice, ed è stata in parte già anticipata:
·   Usate internet per acquistare solo cose che effettivamente non potete trovare sotto casa ad un prezzo simile.
·   Molti servizi bancari permettono la creazione di carte di credito temporanee monouso. Laddove possibile, usate solo questo tipo di carta.
·  Navigate su Internet su una macchina con sistema operativoGNU/Linux. E non solo per gli acquisti, ma soprattutto nella gestione della posta.
·  Non considerate “affidabili” i siti con i grandi nomi. Tenete aperti gli occhi… se uno vuole fregarvi, probabilmente creerà una pagina riproducente le forme di qualche famoso sito di shopping. Leggete sempre nella barra di navigazione l’indirizzo preciso a cui siete connessi.
·   Se avete vinto qualcosa di incredibile e ve lo comunicano via posta, mettetevi l’animo in pace: quella mail è una truffa.
Infine, ricordate che non esistono guide esaustive sull’argomento. La cosa più importante resta il buonsenso, su internet come nella vita in genere. Buoni acquisti di Natale a tutti.

lunedì 12 dicembre 2011

1 Alimenti biologici, a Verona smascherata una maxi-truffa

Zoom Foto


Una fila di tir carichi di sette milioni di quintali di prodotti alimentari con la falsa etichetta «biologico» lunga oltre 500 chilometri - la distanza tra Verona e Roma: è questa l'immagine usata per rendere l'idea della maxi-frode alimentare messa in atto dal 2007 ad oggi e scoperta dalla Guardia di Finanza scaligera. Una maxi-frode che ha portato in questi anni tutta questa merce sul mercato e, ieri, in carcere sette persone per associazione per delinquere, frode e falso.
«OPERAZIONE GATTO CON GLI STIVALI». Le Fiamme Gialle hanno messo le mani su un «meccanismo» che ruotava attorno ad aziende a tutti gli effetti produttrici di prodotti biologici ma che, grazie alla compiacenza di funzionari e dipendenti di organismi deputati a certificare come biologica la produzione e la provenienza dei prodotti agricoli, non avevano remore a trasformare frumento, farine, frutta fresca e altro coltivati normalmente o destinati ad altro tipo di alimentazione in «autentico biologico». Il tutto, con guadagni che quadruplicavano.
L'operazione, denominata «Gatto con gli stivali», coordinata dalla procura della Repubblica di Verona - l'inchiesta è stata condotta dai pm Maria Beatrice Zanotti e Maria Federica Ormanni - ha portato al sequestro materiale di 2.500 tonnellate di prodotti agro-alimentari, ma sulla carta è stato ricostruito un giro di immissione sui mercati in questi anni di sette milioni di quintali, pari a un valore di oltre 220 milioni di euro.
Il mercato del biologico in Italia, secondo una stima fornita dagli investigatori, ha un giro d'affari annuo di tre miliardi di euro e in Europa di 17 miliardi. Secondo la Coldiretti, un italiano su 2 compra bio.
GLI ARRESTATI. In carcere sono finiti: Luigi Marinucci, 63 anni, di Angiari (Verona), legale rappresentante della «Sunny Land Spa» e della «Società Agricola Marinucci»; Davide Scapini, 43, di Sona (Verona), socio al 49 PER CENTO e direttore commerciale della «Sunny Land» oltre che rappresentante di altre aziende; Angela Nazaria Siena, 39, di San Severo (Foggia), rappresentante della «Bioecoitalia srl» e di altre aziende nel settore agricolo-cereale; Andrea Grassi, 45, di Argenta (Ferrara), consulente e rappresentante di aziende agricole; Michele Grossi, 36, di Fano (Pesaro-Urbino), direttore regionale Marche dell'Organismo di Certificazione e controllo di suolo e salute. E poi, Stefano Spadini, 46, genovese, residente a Monte Cerignone (Pesaro-Urbino), consulente della Direzione Regionale Marche di Suolo e salute; Caterina Albiero, 47, di Salizzole (Verona), socio accomandatario della «Bioagri sas» e rappresentante legale de «La Spiga srl».
Altre sei persone risultano indagate a piede libero e perquisizioni sono state fatte in queste ore in case e aziende in provincia di Verona, Padova, Rovigo, Bergamo, Bologna, Macerata e Foggia.
NOVE LE REGIONI INTERESSATE. In tutto le indagini hanno riguardato una quarantina di imprese, tutte operanti nel settore della produzione e commercializzazione di cereali e frutta fresca in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Puglia e Sardegna. 
Il meccanismo della frode, particolarmente complesso, prevedeva di fatto acquisti di merce in Italia e in Romania - qui grazie a una società creata ad hoc -, la 'trasformazionè attraverso falsa documentazione in prodotto «biologico» e la vendita dello stesso, con relativo valore moltiplicato dalla 'specificita«, oltre che in Italia, in Olanda, Germania, Spagna, Francia, Belgio, Ungheria, Austria e Svizzera. Da accertare se all'estero c'erano 'complicì. I falsi prodotti biologici alla fine sono finiti a grossisti dell'industria agro-alimentare, ma sul piano della salute fortunatamente non sono stati trovati motivi per ipotizzare il danno alimentare.

mercoledì 7 dicembre 2011

0 Affitti in nero: ora anche l'inquilino può registrare il contratto

Finalmente gli inquilini degli immobili ad uso abitativo, grazie all’articolo 3, commi 8 e 9, del decreto legislativo n. 23 del 2011, possono registrare unilateralmente il contratto stipulato con il proprietario dell’immobile.

   Il diritto di denuncia unilaterale del contratto di locazione può essere esercitato:
- dai locatari (gli inquilini) che hanno stipulato con il locatore un contratto verbale;
- nei casi in cui il contratto è stato registrato con un canone di locazione inferiore a quello effettivamente pagato;
- nei casi in cui sia stato registrato un contratto di comodato gratuito fittizio, che nasconde quindi un contratto di locazione vero e proprio.

associazione di consumatori   Per la registrazione del contratto è necessario compilare dei moduli predisposti dall’Agenzia delle Entrate e reperibili anche sul sito internet dell’Agenzia: il modulo per la denuncia di un contratto verbale (http://www1.agenziaentrate.gov.it/inglese/forms/pdf/mod1.pdf), oppure, negli altri casi, il modello 69, reperibile alla pagina http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/home/cosadevifare/registrare/contratto+di+locazione/modello_istruzioni+contr_locazione, con le relative istruzioni per la compilazione.
   In ogni caso, occorre dimostrare l’esistenza del contratto d’affitto che si vuole registrare, ad esempio con il contratto scritto e non registrato, o con le ricevute dei bonifici a favore del proprietario dell’immobile per il pagamento del canone di locazione, o con l’intestazione delle utenze domestiche…
   I contratti registrati in seguito alla denuncia da parte dei locatari (gli inquilini), avranno una durata di quattro anni, rinnovabili per altri quattro, come stabilito all’articolo 2, comma1, della legge 431 del 1998.
Il canone annuale di locazione sarà pari al triplo della rendita catastale (a meno che il canone concordato dalle parti sia inferiore), con un enorme risparmio per gli inquilini, nel caso in cui le tariffe d’estimo sulle quali si calcola la rendita catastale non siano state recentemente aggiornate. Dal secondo anno, inoltre, ci sarà l'adeguamento del canone di locazione, in base al 75 per cento dell'aumento degli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli impiegati ed operai.
   Per la mancata registrazione del contratto, come chiarisce anche la circolare 26/E dell’1 giugno 2011 dell’Agenzia delle Entrate, devono comunque essere corrisposte le sanzioni previste dal nostro ordinamento per la registrazione tardiva, avvenuta cioè dopo 30 giorni dalla stipula del contratto. In particolare la sanzione amministrativa può variare dal 120% al 240% dell’imposta di registro dovuta (corrispondente al 2% del canone di locazione pattuito) con gli interessi. 
   È possibile avvalersi anche dell’istituto del ravvedimento operoso, che prevede una riduzione sulla sanzione da corrispondere, nel caso di adempimento spontaneo, anche se tardivo, al pagamento dell’imposta dovuta entro termini previsti normativamente.
   Come sempre, potete ricevere informazioni e assistenza dai nostri esperti per telefono nella sede A.E.C.I. a voi più vicina, per e-mail verona1@euroconsumatori.eu.

giovedì 1 dicembre 2011

0 Per catene e gomme da neve c'è una giungla di ordinanze

Catene e pneumatici invernali, confusione e reazioni. Confusione di ordinanze e di reazioni: a ogni strada le sue norme, a ogni provincia obblighi differenti. Qualche esempio? Veneto Strade, Autovie Venete e Cav (Concessioni Autostradali Venete), ciascuna con le proprie ordinanze, hanno previsto l'obbligo di catene e gomme da neve dal 15 novembre al prossimo 15 aprile; la Provincia di Padova ha emesso un'altra ordinanza, in vigore dal 1 novembre al 31 marzo 2012, che riguarda il tratto ricadente sui Colli Euganei mentre la Provincia di Verona, con un'ulteriore ordinanza, ha previsto l'obbligo in presenza di precipitazioni nevose o ghiaccio.Nel Veronese, alla normativa provinciale che ha provocato una corsa nelle officine, si stanno aggiungendo in questi giorni le direttive di alcuni Comuni che, per le strade di propria competenza, hanno deciso per l'obbligo di catene e gomme invernali. Ne risulta un puzzle irregolare e confuso: ci sono paesi nei quali su tutte le strade sarà presente l'obbligo, altri dove bisognerà essere equipaggiati con appositi pneumatici per transitare solo sulle strade provinciali, ma non su quelle comunali.
E' il caso di Bardolino, uno dei nuovi Comuni inseriti nell'ordinanza della Provincia, che prevede l'obbligo in caso di neve o ghiaccio. «Sono sorpreso di essere stato inserito nella lista dei Comuni coinvolti», commenta il sindaco Ivan De Beni, «noi non abbiamo questa emergenza, non sentiamo questa necessità: a Bardolino nevicherà un giorno all'anno e anche le ghiacciate sono rare grazie ai 3-4 gradi in più che ci vengono regalati dal lago. Non faremo ordinanze», conclude De Beni, «non voglio mettere in difficoltà i cittadini e costringerli ad acquistare pneumatici appositi».
Bardolino è stato uno degli otto nuovi comuni inseriti nell'ordinanza provinciale, insieme ad Affi, Garda, Monteforte, Pastrengo, Montecchia di Crosara, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo. In quest'ultimo paese l'ordinanza comunale è arrivata prima di quella provinciale: «C'è sempre stata», precisa il primo cittadino Valentino Marconi, «ma al di là delle normativa e dei controlli, è una questione di buonsenso dei cittadini: appena viene freddo qui le strade si ghiacciano. Venerdì cambierà il tempo e a Sant'Anna con ogni probabilità nevicherà. Ma siamo abituati, nessuno sarà in difficoltà».
Proprio in questi giorni, con l'abbassamento delle temperature e il possibile arrivo dei fiocchi in montagna, scatteranno i controlli dei carabinieri lungo le strade. Controlli che, spiegano dal comando provinciale, non verranno fatti là dove ancora manca l'apposita segnaletica. Da parte sua l'assessore provinciale alla Viabilità Carla De Beni, assicura che entro il fine settimana la società incaricata avrà terminato l'installazione dei cartelli stradali negli otto nuovi comuni inseriti nell'ordinanza.
Diversa la situazione lungo la A4, dove i controlli sono iniziati il 1° novembre, con l'entrata in vigore dell'ordinanza che prevede l'obbligo di catene e gomme da neve tra Brescia Est e Sirmione e tra Padova Est e Venezia. Anche sulle autostrade regna in ogni caso la confusione: il provvedimento per la A4 Venezia-Brescia, ad esempio, non vale sulla A22 Modena-Brennero. Subito dopo il passo, però, in territorio austriaco, catene e gomme termiche sono obbligatorie.

mercoledì 30 novembre 2011

1 FIDITALIA RESTITUISCE TUTTI I SOLDI AI SOCI AECI. ANCORA UNA VOLTA UN GRANDE RISULTATO



ASSOCIAZIONE EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI

Dalla sede di AECI Lazio:

"Era maggio del 2009 quando per la prima volta arrivarono persone nella nostra associazione si lamentavano del fatto che AIAZZONE non aveva consegnato i mobili da loro ordinati. Poco più di due anni di lavoro e tanti risultati.
L'arresto di Borsano, Semeraro e Gallo innanzitutto. Grazie all'esposto a 13 procure della Repubblica inviato proprio da A.E.C.I. L'apertura dell'istrutturia da parte dell'Autorità del Mercato e della Conocorrenza, della Guardia di Finanza. La consegna di molti mobili da parte di PANMEDIA S.p.A.
Insomma l'attività della nostra associazione di consumatori ha prodotto molti risultati positivi di cui andiamo fieri e di cui siamo orgogliosi.
In questi giorni abbiamo posto un'altra pietra miliare in questa storia che ha deciso con ostinatezza una via più difficile e rischiosa. Noi abbiamo puntato alla restituzione totale.
E finalmente siamo giunti alla fine di questa storia. FIDITALIA sta restituendo il 100% dei soldi finanziati e pagati e ad annullare tutti i finanziamenti dei nostri soci.
Il lavoro di 2 anni ha portato ad un risultato epocale che in Italia non è mai stato raggiunto e la nostra associazione ha permesso un risultato fondamentale per il rispetto e la tutela dei diritti dei consumatori.
La trattiva è stato portata avanti con testardaggine avendo come risultato finale a disposizione un solo ed unico obiettivo: la restituzione del 100% delle somme finanziate. Un'altra volta la nostra associazione ha centrato l'obiettivo."


martedì 29 novembre 2011

0 AECI Verona: recupero IVA sulla tassa rifiuti


Grazie ad una recente iniziativa dei AECI, è possibile richiedere ai Comuni il rimborso immediato dell’IVA al 10% sulla tassa dei rifiuti. Il massimo del rimborso che si può richiedere è relativamente agli ultimi 10 anni. Per verificare se si è nella condizione di richiedere il rimborso, è necessario verificare sulle bollette se è stata applicata l’IVA sulle voci di raccolta e di smaltimento rifiuti.
Il rimborso può essere molto interessante, per esempio: se si è pagato 600 euro all’anno, è possibile richiedere il rimborso del 10%, ovvero 60 euro per ogni anno, fino ad un massimo di 10. Dunque, complessivamente, la somma che richiederemo al Comune sarà di 600 euro. 
Questo importante risultato arriva dalla Corte di Cassazione che ha stabilito che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e smaltimento dei rifiuti è una tassa e non una tariffa, quindi, l’applicazione di una ulteriore tassa (l’IVA del 10%) su una tassa non è applicabile.
La procedura da seguire per il rimborso è:
  1. verificare se nella fattura del Comune è indicata una somma a titolo di IVA;
  2. scrivere all’indirizzo verona1@euroconsumatori.eu oppure contattarci al 347-3680236;
  3. AECI verona provvederà ad inviarvi le istruzioni per procedere.
trash-money
Iscrivendosi ad AECI per due anni, si otterrà il ricorso gratuito, totalmente a carico di AECI verona, per la richiesta di rimborso. L’iscrizione, per due anni, è di 100 euro, come socio ordinario: indubbiamente un bel vantaggio rispetto all’opportunità di ricevere un rimborso sulla tassa rifiuti senza ulteriore spesa. Inoltre, l’iscrizione ad AECI permette di accedere a numerose altre opportunità di rimborso.
Il sito ufficiale di AECI è: http://www.euroconsumatori.eu
Allora, cosa aspetti?

lunedì 28 novembre 2011

0 Avron Registro Mercato Nazionale – censimento o proposta commerciale?





In periodo di censimento, in diversi ci hanno segnalato di aver ricevuto una lettera da Avron Registro Mercato, società con sede legale a Bratislava, in cui si richiede l'aggiornamento dei dati relativi alla loro impresa. Una lettera che potrebbe indurre a pensare a qualche adempimento collegato al censimento 2011. Si tratta invece di una proposta commerciale, al prezzo di € 1.271 l’anno.

La vicenda merita attenzione, in quanto destinatari della lettera non sono soggetti consumatori, coperti dalle specifiche garanzie previste dal Codice del Consumo. Sono invece professionisti, piccoli imprenditori, commercianti ed artigiani operanti in vari settori. Ossia soggetti privi di speciali tutele, i quali, firmando una proposta commerciale, si vincolano legalmente all'adempimento di un contratto.
La lettera ricevuta dagli utenti riporta la seguente intestazione: REGISTRO DEL MERCATO NAZIONALE – Rilevazione dei dati commerciali - Cens 2011, ed è accompagnata da una busta per la restituzione ad Avron S.r.l., la quale riporta un indirizzo prestampato col numero di una casella postale di Crema in provincia di Cremona.
Le scritte che intestano la lettera possono far pensare, soprattutto in periodo di censimento, che si tratti di una raccolta dati di questo tipo. Ma non e' così, per cui é bene che gli utenti prestino molta attenzione a quanto scritto nel foglio, a leggere attentamente le clausole contrattuali ed a firmare solo se realmente interessati al servizio proposto. 
La lettera inizia con la seguente dicitura: ”La verifica annuale del registro dei dati relativi alla vostra impresa è in corso di aggiornamento. Vi preghiamo di confermare l’esattezza di questi dati. Nel caso in cui l’esattezza delle informazioni non sia confermato in tempo, i vostri dati potrebbero essere cancellati durante la prossima verifica”. Ci sono poi una serie di dati (ragione sociale, indirizzo, numero di telefono e di fax, ecc.) attribuiti alla ”registrazione originale” dell’interessato, ai quali seguono una serie di spazi vuoti in cui inserire le informazioni errate o mancanti. 
”Dati della registrazione originale” è frase equivoca, che potrebbe far pensare che già vi sia stata, da parte del soggetto, una registrazione precedente, o che vi sia un collegamento con la registrazione alla Camera di Commercio.
Non solo. Ma vi sono due ulteriori aspetti equivoci.
Il primo riguarda l’impressione che esista un onere, in capo al soggetto, di provvedere alla compilazione del modulo, in quanto si avverte che, in caso di mancata conferma dell’esattezza delle informazioni riportate, l’imprenditore rischia la cancellazione dei propri dati dal registro.
Il secondo verte sull'onerosità del servizio offerto: in seguito la lettera fa riferimento alla possibilitá, alternativa alla compilazione del modulo cartaceo, di ”recare correzioni alla Vostra registrazione gratuita” seguendo una “semplice procedura” direttamente dal sito http://www.registro-mn.com.
Le clausole finali spiegano tuttavia in caratteri piccoli che: 
- inviando la lettera, ”si assegna alla ditta Avron l'ordine di pubblicare le informazioni sopraccitate nel Registro Mercato Nazionale su internet come inserzione pubblicitaria per i prossimi tre anni”, contro il pagamento di un corrispettivo di € 1.271 annui;
l'ordine ”irrevocabile” può essere ”annullato” solo tramite invio di raccomandata entro 10 giorni dall'ordine;
il luogo di adempimento del contratto è Bratislava, e qualsiasi controversia è risolta in via esclusiva dal Tribunale di Bratislava secondo le leggi slovacche;
la ditta si riserva il diritto di cedere a terzi i diritti ed i doveri derivanti dal contratto.
Invitiamo pertanto i professionisti che ricevono questa lettera a prestare una particolare accortezza, poiché non saranno tutelati, in caso vogliano poi annullare il contratto firmato, dalle norme previste per i consumatori. Il Codice del Consumo si applica, infatti, ai soli contratti conclusi da soggetti che agiscono per fini estranei alla propria attività professionale, non anche da chi acquista uno spazio pubblicitario per la propria impresa. Nella fattispecie, bisognerebbe agire in base al codice civile e penale, facendo riferimento alle sollecitazioni commerciali non volute e alle truffe, quindi con procedura meno immediata e piu' complessa rispetto a quanto previsto dal codice del consumo per i consumatori non professionali.
Ne consegue che:
- la clausola che stabilisce la competenza del Tribunale di Bratislava (e che, ove il firmatario fosse un consumatore, sarebbe senz'altro considerata vessatoria poiché non oggetto di specifica trattativa), troverebbe applicazione per il professionista in quanto conoscibile e contenuta nel contratto sottoscritto;
- valida sarebbe anche la clausola (anch’essa vessatoria secondo il Codice dei consumatori) che consente alla Avron di sostituire a sè un terzo nei rapporti derivanti dal contratto –e ciò anche qualora tale sostituzione dovesse diminuire la tutela del contraente. 
Si presume, infatti, che il titolare di un’attività commerciale non sia parte debole di un contratto, bensì soggetto abituato a negoziare che non necessita di particolari tutele. Presunzione che renderebbe difficile, dovesse questo contratto essere causa di controversie davanti al giudice di Bratislava, dimostrare la scusabilità del proprio errore, anche se commesso da un professionista indaffarato in periodo di censimento. 



Nel frattempo, quindi, invitiamo chi inavvertitamente abbia fatto questa sottoscrizione e abbia ricevuto fattura con richiesta di pagamento, ad inviare alla Avron una diffida intimando nota di credito, in cui si fa presente di essere stati indotti alla sottoscrizione con l'inganno, facendo cioe' credere che si trattava di un rinnovo di un servizio gia' in essere e in qualche modo collegato al Censimento 2011 in atto in questi mesi in Italia. Dopo risposta negativa o non risposta, consigliamo di non pagare e di segnalare individualmente all'Autorita' garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) la pratica commerciale scorretta.



Per conto nostro stiamo comunque predisponendo una denuncia per pubblicità ingannevole all’Autoritá Antitrust, la quale ha recentemente sanzionato per l’invio di proposte pubblicitarie analoghe la United Directories, società con sede legale in Portogallo che invitava i membri dell’Ordine dei Medici italiani ad aggiornare i propri dati sul “Registro Italiano dei Medici”. Anche una società tedesca, la Dad (Deutscher Adressdienst GmbH), ha ricevuto negli ultimi anni ripetute sanzioni per comportamenti simili dall’AGCM italiana.



E comunque invitiamo chiunque avesse bisogno di consigli ulteriori, a scrivere o a telefonare al servizio di consulenza che offriamo quotidianamente al 347-3680236.





venerdì 25 novembre 2011

Durante la Vs. visita, recatevi al Centro Informazioni all’interno del Fashion District Outlet che vi fornirà l’elenco sempre aggiornato dei negozi convenzionati e prima dell’acquisto, presentate la vostra tessera A.E.C.I. in corso di validità (dal lunedì al venerdì, al di fuori dei periodi dei saldi o in occasione di particolari vendite promozionali).
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lunedì 21 novembre 2011

0 CONDOMINIO: illegale l'amministratore nominato dal costruttore/venditore

Probabilmente tra le varie regole e clausole era prevista anche la nomina preventiva di un amministratore, scelto dal venditore/costruttore, per una durata in carica che di solito si aggira tra i tre ed i cinque anni.




Deve essere nominato dall’assemblea di condominio e avere la durata di 1 anno
associazione di consumatoriAvete acquistato un appartamento di nuova costruzione? Vi sarà capitato di aver sottoscritto un contratto di compravendita e probabilmente avete accettato un regolamento di condominio predisposto solo dal costruttore-venditore.
Ebbene, tale nomina preventiva effettuata dal costruttore-venditore non è valida, poiché viola norme inderogabili del codice civile che prevedono espressamente che l’amministratore DEVE essere nominato dall’assemblea condominiale, e che duri IN CARICA 1 ANNO!
La cattiva consuetudine del venditore costruttore di riservarsi la nomina dell’amministratore è spesso utilizzata per avere un rapporto privilegiato con l’amministratore ed evitare brutte sorprese da parte dei condomini per eventuali difetti di costruzioni che si manifestano nel tempo.
A fare le spese di tale nomina è, naturalmente, l’acquirente-condomino che viene indotto a credere di non poter scegliere di nominare un amministratore per diversi anni, convinto della validità della clausola sottoscritta.
ATTENZIONE ALLA PRIMA RIUNIONE DI CONDOMINIO: spesso l’amministratore, per legittimare il proprio operato, nella prima riunione assembleare chiede una conferma della nomina che - ovviamente - gli ignari condomini concedono convinti di non avere scelta. Da quel momento in poi la nomina, se il numero legale è sufficiente, risulta essere valida a tutti gli effetti, ma resta comunque il termine tassativo di un anno per la durata in carica.
In generale, non è mai positivo che un amministratore di condominio sia scelto dal costruttore invece che dall’assemblea, come la legge richiede, per garantire una giusta imparzialità. Ma questa è solo una delle possibili clausole vessatorie che sono riscontrabili nei contratti di compravendita e nei regolamenti condominiali quando si acquista un immobile dal costruttore.
Per questo ti suggeriamo, se anche tu hai da poco acquistato un immobile di nuova costruzione, di passare in una delle sedi AECI, dove troverai uno dei nostri professionisti, che ti saprà suggerire quali tutele migliori adottare per evitare un inutile aggravio di spese legate all’acquisto del tuo immobile.

venerdì 18 novembre 2011

0 Le dieci regole da ricordare


Oltre al decalogo, la Sisf consiglia di rivolgere sempre al farmacista cinque domande per usare al meglio i farmaci.
La Società italiana di scienze farmaceutiche (Sisf) ha realizzato un decalogo sull’uso corretto dei farmaci, ad uso dei cittadini, medici, farmacisti e degli operatori del settore.
La Sisf, inoltre, richiama il farmacista al suo ruolo di vigilanza nei confronti dei farmaci, soprattutto per i farmaci di automedicazione.
Da parte nostra, affinché il farmaco non sia banalizzato, ma considerato come un “prodotto da garantire” nella sua sicurezza e nella sua efficacia riteniamo necessario l’impegno di tutti i soggetti coinvolti dal medico di base, al farmacista, al paziente.
Per Collegarsi al sito internet della Sisf www.cartadelfarmaco.it.

Le dieci regole da ricordare

Il farmaco:
è un bene esistenziale, concepito e prodotto per tutelare la vita e la salute delle persone il decalogo in allegato alla presente è un utile strumento per migliorare e diffondere l’ uso consapevole del farmaco. 
1. per consentire loro di vivere più a lungo e con la migliore qualità di vita possibile deve possedere, per essere utile, tre necessari requisiti:
sicurezza (tutti i farmaci possiedono una potenziale tossicità e va dunque salvaguardato il rapporto più favorevole tra i benefici attesi e il rischio di effetti avversi);
efficacia (deve cioè poter modificare il decorso di una malattia o curarne i sintomi o prevenirli);
qualità (le specialità medicinali posseggono contenuti e caratteristiche certificati e garantiti in ogni fase di vita del prodotto, dalla produzione alla distribuzione).
2.  A questi tre requisiti deve necessariamente accompagnarsi la condizione dell'impiego corretto e appropriato: il farmaco si usa infatti solo in caso di necessità,alle giuste dosi e per il periodo necessario) 
3.  possiede inevitabili e forti profili di criticità: tutti i farmaci, compresi quelli da automedicazione acquistabili senza ricetta, esercitano un'attività terapeutica, hanno controindicazioni e possono causareeffetti collaterali anche gravi. Se assunti insieme ad altri farmaci o ad altre sostanze, come ad esempio l'alcool, moltissimi farmaci possono inoltre dare luogo a interazioni pericolose, procurando gravi danni alla salute 
4.  è un prodotto ad altissima specificità composto da due parti inscindibili: quella sostanziale, rappresentata dal principio attivo in esso contenuto; quella formale, altrettanto necessaria, costituita dal complesso di informazioni, indicazioni, avvertenze e consigli per l'impiego forniti dalle aziende che lo producono, dalle autorità sanitarie che lo autorizzano, dai medici che lo prescrivono e dai farmacisti che lo dispensano. 
5.  è un prodotto destinato a una terapia o a finalità preventive e come  tale non si consuma ma siimpiega. Proprio per questo, l'erogazione dei farmaci è sottoposta a regole rigide, nel superiore interesse della tutela della salute. 
6.  è un bene di salute e non una merce qualsiasi, e come tale non può essere oggetto di sollecitazioni a un maggiore consumo, né trasparenti né occulte: assumere maggiori quantità di farmaci o usarli quando non servono può causare gravi danni alla salute 
7.  se usato impropriamente, in assenza di vere malattie o, come spesso accade, per soddisfare spinte psicologiche che andrebbero affrontate in modo diverso, può essere causa di malattie 
8.  ha la naturale sede di erogazione nella farmacia, presidio di salute aperto a tutti, sottoposto al controllo delle autoritàsanitarie e affidato alla responsabilità di un professionista, il farmacista. Ciò per garantire ai cittadini la necessaria sicurezza nell'accesso alle medicine, all'interno di un rapporto fiduciario che si sostanzia nella consulenza e assistenza farmacologica, ovvero l'insieme di consigli e avvertenze per conservare e usare bene i farmaci, anche i più noti e comuni, riducendo i rischi connessi al loro impiego.
9.  insieme a un connaturato e non quantificabile valore eticosanitario sociale, ha un costoeconomico, sostenuto dal SSN o direttamente dal cittadino. Usare male i farmaci o sprecarli, dunque, al di là delle possibili conseguenze sulla salute, significa sottrarre risorse che potrebbero essere impiegate per una sanità migliore. Per contro, il farmaco usato con la necessaria appropriatezza è anche un investimento che produce enormi risparmi, eliminando o mantenendo sotto controllo patologia che, altrimenti, potrebbero richiedere ricoveri ospedalieri o altri e più costosi trattamenti e interventi terapeutici.
10.  non ha mai lo scopo di sostituirsi a corrette abitudini di vita: non ha senso ricorrere a un farmaco se poi si adottano comportamenti sbagliati, regimi alimentari scorretti o si trascura l'attività fisica. È sbagliato pensare che esiste sempre un farmaco adatto a risolvere i nostri problemi; bisogna invece sforzarsi di capire qual è il modo per conservarsi in buona salute e quali possono essere le cause dei nostri malesseri, con l'aiuto del medico e del farmacista
In farmacia:
Cinque domande da rivolgere sempre al tuo farmacista per usare al meglio i farmaci
A quasi tutti capita, prima o poi, di dover prendere una compressa, magari per combattere un sintomo che può apparire banale. Non facciamolo a cuor leggero: il farmaco non è mai un prodotto neutro ed è bene assumerlo con prudenza: un semplice antistaminico preso per combattere i fastidiosi sintomi di un'allergia, ad esempio, può provocare stati di pesante sonnolenza che, se dovessimo metterci in viaggio guidando una macchina, ci esporrebbero a gravi rischi. Bisogna stare attenti soprattutto quando si segue già una terapia con altri farmaci, come spesso accade agli anziani e ai malati cronici: le medicine, come le persone, possono anche non andare d'accordo tra loro e le conseguenze di un'eventuale interazione possono talvolta essere gravi o fatali.
Ecco perché, quando ci rechiamo in farmacia, dobbiamo sempre preoccuparci di rivolgere qualche semplice ma importante domanda al nostro farmacista: lui sarà lieto di rispondere, perché questo è il senso della sua professione, e noi potremo assumere più tranquillamente il nostro farmaco, impiegandolo al meglio e senza rischi. E, magari, risparmiando anche qualcosa.
-  Come, quando e per quanto tempo devo prendere questa medicina? 
-  Questo farmaco può dare luogo a interazioni pericolose se assunto con altri farmaci o con particolari alimenti? 
-  Questo farmaco ha effetti collaterali conosciuti? E quali?
-  Come devo conservare questo farmaco? Per quanto tempo è utilizzabile, una volta aperta la confezione?
-  Ci sono equivalenti generici che corrispondono a questa specialità medicinale?

Al farmacista, la raccomandazione di raccomandare...
In tempi in cui l'accesso al farmaco è più ampio e diffuso e le dinamiche demografiche rendono sempre più esteso il fenomeno della cosiddetta "politerapia", è essenziale moltiplicare gli sforzi per monitorare ogni effetto indesiderato e ogni reazione avversa da farmaco. Il farmacista può fare molto per sviluppare l'attività di farmacovigilanza, soprattutto per i farmaci di automedicazione.
A lui, dunque, va rivolta una particolare raccomandazione: quella di non dimenticarsi mai di raccomandare ai clienti di segnalare subito ogni eventuale sospetta reazione avversa legata all'impiego di un farmaco e, dopo averla valutata e aver verificato che non è compresa tra quelle già riportate nel foglio illustrativo,trasmetterla subito alle autorità sanitarie competenti.
La sicurezza delle terapie farmacologiche e la salute dei cittadini si salvaguarda, e in modo importante, anche con un'attenta, vigile, costante e responsabile attività di farmacovigilanza: il farmacista può e deve esserne un protagonista.
 A cura della Società italiana di scienze farmaceutiche (Sisf)
 

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