venerdì 31 agosto 2012

0 AECI Verona: Eni energia, si concilia in tutta Italia

AECI Verona: Eni energia, si concilia in tutta Italia:   Un risarcimento in caso di ritardi nello svolgimento della procedura conciliativa o nel caso di una non corretta applicazione della t...

0 Eni energia, si concilia in tutta Italia


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Un risarcimento in caso di ritardi nello svolgimento della procedura conciliativa o nel caso di una non corretta applicazione della tariffa elettrica ai clienti Eni o in altre casistiche specifiche. E’ quanto prevede il nuovo Regolamento di Conciliazione siglato Tra Eni e le Associazioni dei Consumatori che permetterà, ai clienti Eni, di utilizzare lo strumento della Conciliazione anche nel settore elettrico, su tutto il territorio nazionale. L’accordo siglato ieri segue la sperimentazione avviata a febbraio in alcune regioni. Consapevoli dei vantaggi della conciliazione, con il nuovo Regolamento di Conciliazione, Eni e le Associazioni dei consumatori puntano anche a snellire le tempistiche nella risoluzione delle domande di Conciliazione.on solo. Anche ad eliminare progressivamente i vincoli nell’accettazione delle stesse e ad accrescere sempre più le competenze dei conciliatori, mediante una formazione ancora più approfondita e mirata.

Successivamente saranno introdotti, in accordo con le Associazioni dei consumatori, ulteriori strumenti di comunicazione più efficaci, in grado di veicolare al meglio la moderna cultura conciliativa.
Si tratta di un importante accordo quello siglato con Eni e che ha portato alla stesura del nuovo Regolamento di conciliazione per vari motivi: perché i risultati raggiunti dalla sperimentazione sono stati positivi tanto da permettere l’estensione della procedura al resto delle altre regioni; perché sono state introdotte novità a tutela dei consumatori, come ad es. le compensazioni economiche in caso di ritardi nello svolgimento della conciliazione o in caso di una non corretta applicazione della tariffa elettrica. E infine, ma non ultimo, l’ulteriore conferma della validità della conciliazione paritetica quale strumento semplice, rapido, efficace, nonché economico per l’utente, per la risoluzione delle controversie in materie consumeristiche e nei rapporti aziende di servizio-consumatori”.
Il nuovo Regolamento di Conciliazione e tutte le informazioni sulla Conciliazione saranno disponibili sul sito www.eni.com.



giovedì 30 agosto 2012

0 AECI Verona: Garante. Nuove regole privacy online

AECI Verona: Garante. Nuove regole privacy online:   Societa' telefoniche e Internet provider dovranno assicurare la massima protezione ai dati personali perche' tra i loro nuovi obbligh...

0 Garante. Nuove regole privacy online



 

Societa' telefoniche e Internet provider dovranno assicurare la massima protezione ai dati personali perche' tra i loro nuovi obblighi ci sara' quello di avvisare gli utenti dei casi piu' gravi di violazioni ai loro data base che dovessero comportare perdita, distruzione o diffusione indebita di dati. In attuazione della direttiva europea in materia di sicurezza e privacy nel settore delle comunicazioni elettroniche, di recente recepita dall'Italia, il Garante per la privacy ha fissato un primo quadro di regole in base alle quali le societa' di tlc e i fornitori di servizi di accesso a Internet saranno tenuti a comunicare, oltre che alla stessa Autorita', anche agli utenti le "violazioni di dati personali" ("data breaches") che i loro data base dovessero subire a seguito di attacchi informatici, o di eventi avversi, quali incendi o altre calamita'.


Le Linee guida adottate dal Garante stabiliscono chi deve adempiere all'obbligo di comunicare, in quali casi scatta l'obbligo di avvisare gli utenti, le misure di sicurezza tecniche e organizzative da mettere in atto per avvisare l'Autorita' e gli utenti di un avvenuto "data breach", i tempi e i contenuti della comunicazione. Al fine di armonizzare le procedure e le modalita' di notifica, l'Autorita' ha comunque deciso di avviare una consultazione pubblica (con pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale), per acquisire da parte delle societa' telefoniche e degli Isp elementi utili a valutare l'adeguatezza delle misure individuate.
Non comunicare al Garante la violazione dei dati personali o provvedere in ritardo espone a una sanzione amministrativa che va da 25mila a 150mila euro. Stesso discorso per la omessa o mancata comunicazione agli interessati, siano essi soggetti pubblici, privati o persone fisiche: qui la sanzione prevista va da 150 euro a mille euro per ogni societa' o persona interessata. La mancata tenuta dell'inventario aggiornato e' punita con la sanzione da 20mila a 120mila euro.

lunedì 27 agosto 2012

0 AECI Verona: Le famiglie spendono con il contagocce: il reddito...

AECI Verona: Le famiglie spendono con il contagocce: il reddito...:     La crisi economica ha impoverito le famiglie e il reddito è scivolato ai livelli di dieci anni fa. Da un lato, la crisi ha fatto d...

0 Le famiglie spendono con il contagocce: il reddito è tornato quello di dieci anni fa




La crisi economica ha impoverito le famiglie e il reddito è scivolato ai livelli di dieci anni fa. Da un lato, la crisi ha fatto decurtare i risparmi del 26,4%, dall’altro la spesa per i consumi finali è salita del 4% (al lordo dell’inflazione). È questa la fotografia scattata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che rileva una situazione sempre più difficile per i piccoli commercianti e per gli artigiani.
In particolare, secondo l’ufficio studi, tra il 2008 e il 2011, la spesa delle famiglie si è attestata sui 962,6 miliardi di euro, crescendo del 4%. Per contro, i risparmi hanno subito una caduta verticale del 26,4%, scendendo a quota 93,5 miliardi, mentre il reddito disponibile è rimasto pressoché uguale (+0,3%).


Male anche l’andamento del potere d’acquisto «che in questo quadriennio è sceso del 3,7%. L’inflazione, sempre tra il 2008 e il 2011, ha fatto segnare un +5,2%». Tra il 2001 e il 2011, invece, c’è stato un aumento della spesa del 30,4%, una contrazione del risparmio del 16,5%, un incremento del reddito del 24,2% e un’inflazione del 24%, mentre il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,5%. La disponibilità economica delle famiglie, quindi, «è tornata ai livelli di 10 anni fa».
A subire maggiormente i contraccolpi della crisi sono state le famiglie numerose con minori a carico, quelle monoreddito e quelle che purtroppo hanno subito la perdita del posto di lavoro di almeno un componente. Se le famiglie continueranno a spendere con il contagocce, concludono gli artigiani, per queste attività economiche l’uscita dalla crisi è destinata ad allontanarsi.

venerdì 24 agosto 2012

0 AECI Verona: Frodi carte credito: 52 mln, ma in calo

AECI Verona: Frodi carte credito: 52 mln, ma in calo: Diminuisce nel 2011 in Italia il tasso di incidenza delle frodi sulle carte di pagamento: in valori assoluti lo scorso anno si sono regis...

0 Frodi carte credito: 52 mln, ma in calo


Diminuisce nel 2011 in Italia il tasso di incidenza delle frodi sulle carte di pagamento: in valori assoluti lo scorso anno si sono registrate 284.339 "transazioni non riconosciute" per quasi 52 milioni di euro contro le 319.818 registrate nel 2010 corrispondenti a circa 60 milioni di euro, con una riduzione su base annua del livello assoluto del valore delle operazioni di circa il 12%. Lo rende noto l'annuale 'Rapporto statistico sulle frodi con le carte di pagamento' elaborato dal Dipartimento del Tesoro secondo cui nel 2011 pagare con bancomat, carte di credito e carte prepagate in Italia sta diventando sempre piu' sicuro.creditcard.jpg
Le cifre indicate, secondo il Tesoro, sono "importanti ma risultano essere molto al di sotto dei valori riscontrati in altri paesi europei". Il tasso di frode per l'Italia nel 2011 (valore del frodato sul totale delle transazioni effettuate) risulta pari a 0,0196% (in diminuzione, rispetto al tasso del 2010, del 13,6%), molto inferiore a quello di Regno Unito (0,061%), Francia (0,061%) e Australia (0,051%). Anche rispetto al numero delle transazioni il fenomeno risulta in calo.

La frequenza di operazioni non riconosciute nel 2011 sul totale delle transazioni effettuate e' pari allo 0,0121%, circa il 14% in meno sul 2010.
"L'Italia e' ancora il popolo del bancomat che usa la carta piu' per prelevare contante che come normale mezzo di pagamento alternativo al contante. Eppure in Italia l'utilizzo della carta risulta piu' sicuro che in altri paesi", commenta Giuseppe Maresca, direttore per la prevenzione dei reati finanziari presso il Dipartimento del Tesoro.
Dal confronto con altri paese emerge come, a parita' di transazioni, la Francia e la Gran Bretagna, ad esempio, subiscano piu' del doppio delle perdite rispetto all'Italia, con un'altra grande differenza: nel nostro paese le frodi piu' numerose riguardano transazioni con l'estero, mentre in questi paesi il fenomeno appare piu' nazionale. 
Rispetto ai canali utilizzati, quello Internet risulta in crescita (ha quasi triplicato i suoi valori) nel 2011 rispetto ai prelievi Atm e Pos che risultano comunque ancora i canali piu' diffusi di utilizzo delle carte con, di conseguenza, un'incidenza maggiore del tasso di frodi.
All'interno del canale Internet, e' in particolare nelle transazioni con l'estero che il fenomeno delle frodi cresce maggiormente, soprattutto in relazione alla categoria merceologica delle "Leisure activities" e con una forte concentrazione nella sotto-categoria del "Betting/Casino Gambling", in pratica i siti esteri di gioco e scommesse online. Circa le modalita' attraverso le quali la frode viene perpetrata, il Rapporto mostra, anche nel 2011, una netta prevalenza della contraffazione (clonazione) rispetto alle altre casistiche come l'utilizzo fraudolento del codice, lo smarrimento o furto della carta, etc. Negli altri paesi invece, dove i pagamenti online su Internet sono piu' diffusi, la modalita' di frode piu' comune e' appunto collegata a questo mezzo.
A livello regionale, nel corso del 2010, il peso del Nord-ovest e' dovuto alle sue due regioni principali: Piemonte (26%) e Lombardia (32%). Lazio ed Emilia Romagna seguono con un peso compreso fra l'9 e il 13%. Al di sotto del 5% ma rimanendo sopra il 2% troviamo la Liguria, la Toscana e il Veneto. Le regioni rimanenti, a esclusione della Campania, si collocano al di sotto dell' 1%. Nel 2011 si registra un calo diffuso in quasi tutte le regioni. La Campania e' l'unica regione in controtendenza che, con un aumento significativo (quasi il 30%), si riporta fra le prime cinque.
 

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