martedì 24 aprile 2012

0 Tasse, arriva un’altra mazzata. I comuni metteranno l’Imu-bis








Tasse, arriva un’altra mazzata. I comuni metteranno l’Imu-bis
Ennesima stangata in arrivo. Questa volta dai primi cittadini di ogni città, ancora ignari della portata. Forse perché infilata all’ultimo momento nel decreto sulle semplificazioni fiscali, approvato giovedì dalla Camera. L’imposta di scopo – come si legge su Repubblica – rinasce dalle ceneri e si candida ad essere l’Imu-bis. Uno strumento nelle mani dei sindaci per finanziare asili, scuole, parchi, biblioteche, strade, parcheggi. Ma anche una nuova tassa sul mattone, il bancomat più gettonato in questo tempo di crisi e sacrifici.Istituita da Prodi con la Finanziaria 2007, l’imposta di scopo doveva essere la leva dei Comuni a parziale copertura delle opere pubbliche (prime case escluse). Un flop, in realtà. Utilizzata pochissimo – scelta da neanche una ventina di città – finisce poi nel decreto sul Federalismo fiscale dello scorso anno che a sua volta rimanda a un regolamento da emanarsi entro il 31 ottobre 2011.
Caduto nel nulla. Ecco allora il Semplifica-Italia che rende l’imposta più appetibile. Sotto tre aspetti: applicata per il doppio del tempo, fino a 10 anni dai 5, finanzierà il 100% delle opere, non più il 30, estesa anche alle prime case. Bel colpo.
Un’altra tassa sul mattone, però. Il motivo è chiaro. L’imposta funziona come l’Imu: stessa base imponibile, la rendita catastale (innalzata del 60 per cento dal Salva-Italia), aliquota fino ad un massimo del 5 per mille, colpisce tutti gli immobili. Aumentano poi anche le opere finanziabili (lo “scopo”), come il restauro e la conservazione di monumenti e palazzi storici, oltre che nuovi spazi per eventi, potenziamento del trasporto locale, arredi urbani significativi, giardini, musei. I sindaci individuano le opere, scelgono l’aliquota e i tempi di imposizione ed emettono il regolamento che disciplina l’imposta. Il mancato inizio dell’opera, entro due anni dal progetto, impone la restituzione dell’imposta.

mercoledì 18 aprile 2012

0 PRIMA VITTORIA DI A.E.C.I. CONTRO SKY ITALIA PER LE PENALI ILLECITE RICHIESTE AL CONSUMATORE


associazione di consumatori

A.E.C.I. mette a segno la prima vittoria contro SKY che persiste nel chiedere penali a privati e locali commerciali sino a 6.960 € per uso improprio della card.

Consumatore vs SKY Italia Srl.: 1-0. Importante vittoria messa a segno da A.E.C.I. Sonante cancellazione della causa intentata da SKY a danno di un consumatore per incompetenza territoriale. 

SKY ITALIA OLTRE AD AGIRE ILLECITAMENTE, È ANCHE INCOMPETENTE.

È accaduto a Roma. Ad un ragazzo di 35 anni SKY Italia Srl chiede una penale di 6.960 € per uso improprio della cardUna fantomatica ispezione da parte di SKY avrebbe riscontrato l’uso della card al di fuori della sua abitazione. In realtà, l’ispezione non c’è mai stata. Nessuno si è presentato a nome di Sky e il meccanismo ideato da Sky sembrerebbe dunque ordito solo per estorcere denaro a consumatori facilmente spaventabili. 

Allarmato dall’enormità della cifra, il ragazzo si rivolge ad A.E.C.I., che lo difende durante il tentativo obbligatorio di conciliazione presso il CO.RE.COM. Lazio (Comitato Regionale per le Comunicazioni) dove, come previsto dalla legge, al consumatore è data la possibilità di incontrare gli operatori di servizi di comunicazione e risolvere le controversie.
Secondo una pratica ormai nota, SKY NON si presenta, rifiuta il tentativo obbligatorio di conciliazione e preferisce convocare il malcapitato presso il Giudice di Pace di Milano
Qui la beffa: il Giudice di Pace cancella la causa per incompetenza territoriale.

SKY ITALIA OLTRE AD AGIRE ILLECITAMENTE, È ANCHE INCOMPETENTE.

Purtroppo, non è l’unico caso di abuso da parte di SKY segnalato e seguito da A.E.C.I. 
SKY Italia Srl continua in maniera sistematica a chiedere a consumatori penali per uso improprio della propria card privata utilizzata in maniera irregolare al di fuori della propria abitazione. Sino a 6.960 €, una cifra che fa impallidire.
Contemporaneamente sono state segnalate numerose richieste di denaro da parte sempre di SKY rivolte a locali commerciali, bar, ristoranti, circoli ecc. dove – secondo ispezioni condotte da presunti incaricati SKY – si sarebbe utilizzata in maniera impropria la card SKY. In questo caso, SKY chiederebbe una somma pari a € 800,00 a saldo e stralcio della propria situazione irregolare e la sottoscrizione di un abbonamento annuale di tipo commerciale.

L’intera operazione condotta da SKY Italia Srl su duplice binario alla nostra Associazione suona un po’ strana:
- da un lato SKY condanna al pagamento di un’esosa penale - senza contraddittorio né prova - indifesi consumatori, spaventati dai toni minacciosi utilizzati nelle comunicazioni;
- dall’altra SKY chiede denaro – sempre senza né contraddittorio, né prove – a commercianti, locali, ristoranti, circoli ecc. che, pur di continuare a lavorare e risolvere il problema, preferiscono pagare una somma transattiva, sanare l’”irregolare” e mettere un punto.

E, invece, un punto A.E.C.I. non lo vuole mettere. Dopo la nostra denuncia di qualche mese fa, A.E.C.I. continua a tenere alta l’attenzione.

A.E.C.I. sta difendendo tutti i consumatori incappati nella vicenda SKY e, in maniera sistematica, convoca SKY dinanzi sia al CO.RE.COM. (Comitato Regionale per le Comunicazioni) per il tentativo obbligatorio di conciliazione sia all’AGCOM (Autorità Garante per le Comunicazioni). Il rifiuto di comparire quando convocata denota una mancanza di rispetto verso il consumatore cui è negato il confronto e verso le Istituzioni e gli organi preposti.

A.E.C.I. ha inoltre provveduto a denunciare l’intera vicenda e il comportamento non corretto anche all’ ANTITRUST.

A.E.C.I. considera illecite le pretese di SKY Italia e le modalità con cui vengono rivolte e sta impugnando TUTTE le richieste di pagamento. 
Rivolgetevi ad A.E.C.I. per sapere come fare a tutelarvi, far applicare la legge e fermare il mancato rispetto da parte di SKY dei diritti dei consumatori.

Cosa fare?
A.E.C.I. invita tutti coloro che hanno ricevuto tale lettera (privati e attività):
- inviare una segnalazione ad A.E.C.I. tramite la mail helpdesk@euroconsumatori.eu; 
- rivolgersi alla sede A.E.C.I. più vicina;
- contattarci tramite la CHAT ON LINE su www.euroconsumatori.eu.

Per chiunque ricevesse simili richieste illecite da SKY, chiediamo ai consumatori e agli esercizi commerciali:
-  non cedete a richieste illegittime di denaro;
-  segnalatelo alla nostra Associazione.

Chiediamo all’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e Mercato, e all’AGCOM, l’Autorità per le Comunicazioni:
verifica di eventuali pratiche non corrette;
verifica dei motivi per cui SKY rifiuta di presentarsi quando convocata in sede Co.re.com (Comitato Regionale per le Comunicazioni). 

giovedì 12 aprile 2012

0 NASCE A.E.C.I. VERONA 2. LA NOSTRA ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI ARRIVA A NOGARA










Diamo il benvenuto agli amici di Verona che hanno deciso di accompagnarci in questo percorso di crescita. Da oggi infatti il nuovo sportello di AECI Verona (Associazione Europea Consumatori Indipendenti) darà ascolto e soluzione ai consumatori della città veneta.









A.E.C.I. VERONA2via Palmino Sterzi 837054 NOGARA (VR)Tel.0442 510360Fax 1785141email : aeciverona2@euroconsumatori.eu

venerdì 6 aprile 2012

0 Buona PASQUA 2012

martedì 3 aprile 2012

0 Dal 1° aprile è più facile chiudere le liti fiscali

In pratica attraverso un'apposita istanza, il contribuente - oltre a sottoporre in via preventiva alla competente struttura dell'Agenzia delle Entrate i motivi per i quali intende chiedere al Giudice tributario l'annullamento, totale o parziale, dell'atto - può anche formulare una motivata proposta di mediazione che prevede una rideterminazione dell’ammontare della pretesa.
Per le controversie di valore non superiore a 20.000 euro, relative ad atti dell'Agenzia delle Entrate (avvisi di accertamento, avvisi di liquidazione, cartelle di pagamento, avvisi di mora, ecc.), notificati a decorrere dal 1° aprile 2012, il contribuente è tenuto ad utilizzare in via preliminarel'istituto della mediazione prima di presentare ricorso al giudice tributario, pena l'inammissibilità del ricorso stesso.
http://www.sxc.hu/photo/284089/?forcedownload=1Lo ha stabilito il D.L. n. 98/2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111/2011. L'obiettivo è quello di ridurre sensibilmente il numero di processi tributari e demandare così alla valutazione del giudice solo le questioni effettivamente rilevanti.
Per semplificare gli adempimenti dei contribuenti, è stato predisposto dall'Agenzia questo fac-simile di istanza. Naturalmente il contribuente è libero di utilizzare schemi diversi, purché redatti in conformità al contenuto della normativa di cui all'articolo 17-bis del D.Lgs. n. 546 del 1992.
Il valore della controversia va determinato con riferimento a ciascun atto impugnato ed è dato dall’importo del tributo contestato dal contribuente, al netto degli interessi, delle eventuali sanzioni e di ogni altro eventuale accessorio.
Per atti notificati dal 1° aprile 2012 si intendono gli atti ricevuti dal contribuente a decorrere da tale data.
L'istanza, a cui non si applica l’imposta di bollo, va notificata alla Direzione regionale o provinciale o al Centro operativo dell'Agenzia delle entrate.
L'Ufficio legale dell'Agenzia delle Entrate, al termine della fase istruttoria, può decidere di accogliere, anche parzialmente, o di rigettare l'istanza ovvero può formulare una proposta di mediazione.
La mediazione comporta il beneficio per il contribuente dell'automatica riduzione delle sanzioni amministrative del 60%.
L'accordo di mediazione si conclude con la sottoscrizione da parte dell'Ufficio e del contribuente e si perfeziona con il versamento entro venti giorni dell'intero importo dovuto ovvero della prima rata, in caso di pagamento rateale (è previsto un massimo di otto rate trimestrali di pari importo).
Il pagamento deve essere effettuato, anche tramite compensazione, con il modello F24.
Qualora il contribuente non dovesse versare solo una delle rate successive alla prima, l’atto di mediazione costituisce titolo per la riscossione coattiva.
AECI Verona rimane a disposizione per ogni chiarimento......

0 Benzina/ Consumatori: Due pieni costano quasi quanto metà dell'Imu

"Situazione drammatica, inciderà su partenze pasquali"




La benzina raggiunge nuovi record, la media nazionale si attesta a 1,90-1,91 euro al litro, con punte di 1,99 euro al litro. "È il momento di bloccare questa corsa inarrestabile.

Rispetto all'inizio dell'anno, infatti, un pieno costa 10,50 euro in più, mentre, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, costa 22,50 euro in più". E' quanto affermano gli esperti di AECI in una nota. "Un aumento incredibile, ormai il rifornimento mensile per un'automobile (2 pieni al mese) arriva a costare oltre 191 euro. Questo vuol dire che - afferma l' associazione dei consumatori - la spesa per 2 pieni di benzina equivale a circa metà di quanto una famiglia media dovrà pagare per l'Imu". 

E ancora "Una situazione drammatica, che inciderà pesantemente anche sull'andamento delle partenze in occasione della Pasqua per questo, come ribadiamo da tempo, è urgente avviare misure urgenti per contrastare questo fenomeno. La prima cosa da fare, in questo senso, è realizzare l'accisa mobile: cioè quel meccanismo automatico che prevede una diminuzione dell'accisa quando aumenta l'Iva sul prezzo industriale della benzina a causa del petrolio). Strumento essenziale, in grado di riequilibrare la tassazione".

Inoltre, prosegue, "è necessario, da un lato disporre controlli e verifiche sui meccanismi speculativi (a partire dalla doppia velocità) e, dall'altro, agire con determinazione in direzione della modernizzazione e della completa liberalizzazione del settore. Ovviamente, in questo scenario, è impensabile e sarebbe da irresponsabili aumentare ulteriormente l'Iva da settembre".
 

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