mercoledì 21 dicembre 2011

0 Auguri di Buon Natale

venerdì 16 dicembre 2011

0 Il giudice di pace invalida la Ztl «Doveva istituirla un dirigente»

Una sentenza della Cassazione dice che la zona a traffico limitato deve essere varata da un funzionario e non dal sindaco. «Illegittimi» i provvedimenti presi da Sironi, Zanotto e Tosi. Il caso di un'automobilista sanzionata 61 volte!!!!


Zona a traffico limitato. O, per meglio dire, «caos». 

Verona. Sbaglia una lettera e demolisce la Ztl. Fa ricorso per non pagare una multa e spazza via 11 anni di divieti e contravvenzioni. Automobilisti alla riscossa. Che succede? Nientepopodimeno che la Zona a traffico limitato a Verona non esiste perché è nata con un vizio di forma: non doveva essere un sindaco a istituirla, ma un dirigente comunale. Lo dice la legge, lo ha scoperto l'avvocato Edoardo Giacino che difendeva l'automobilista e lo ha ribadito nella sua sentenza (3568/11), destinata a far sicuramente rumore, il giudice di pace Carlo Degani nella causa civile promossa da Flora Carlotti contro il Comune. 
RAGIONI DI DIRITTO. E' scritto in stretto burocratese, nero su bianco, in tre paginette, ma nella sostanza è un provvedimento chiarissimo. Cos'è accaduto? E' presto detto. Il Giudice di pace ha accolto il ricorso presentato contro il Comune da Flora Carlotti che si era vista recapitare a casa 61 contravvenzioni per avere violato i varchi della Ztl, «priva della necessaria autorizzazione». Non deve pagarle poiché, ha sancito il magistrato: «...L'opposizione è fondata e va pertanto accolta». E lo spiega: «Il Giudice di pace ha il potere di sindacare, incidentalmente, la legittimità degli atti amministrativi e, in caso ravvisi la sussistenza di un vizio di legittimità, può disapplicare l'atto amministrativo viziato». In soldoni dice: se le ordinanze che hanno istituito la Ztl sono illegittime, di conseguenza, lo sono anche le contravvenzioni elevate in suo nome.
RAGIONI DI FATTO. Ma andiamo con calma. Cosa è successo? Perché le ordinanze che hanno creato la Ztl dovrebbero essere illegittime? Partiamo dall'inizio e diciamolo subito: è tutta colpa di una targa, o meglio, di una lettera, e lo racconta bene il sito Veronaparla.com. Flora Carlotti, che abita in centro, quando chiese il pass per la Ztl trascrisse male una lettera per avere il permesso: la invertì (invece di RL scrisse LR ) senza accorgersene e per tre mesi passò sotto l'occhio elettronico in tutta tranquillità. Poi un giorno la sgradita sorpresa: 61 multe e quasi 6mila euro da pagare. Flora Carlotti rimase interdetta, un disastro. Tuttavia pensava di risolvere l'inghippo dimostrando al Comune che l'autovettura in questione era sua e che si era trattato solo di un errore. Ma niente. 
La signora Carlotti si è rivolta allora all'avvocato Giacino, che inizialmente con Palazzo Barbieri ha optato per la linea morbida facendo leva sulla "buona fede". Niente da fare. L'avvocato allora si messo a studiare leggi, fascicoli, ordinanze, disposizioni, codici finché è incappato nel testo Unico sugli enti locali istituito nel 2000. 
SORPRESA. Bingo! Perché? Perché né il sindaco Michela Sironi che ha introdotto la Ztl proprio nel 2000 (ma alcuni mesi dopo l'emanazione del Testo unico), né il sindaco Paolo Zanotto, che l'ha ampliata nel 2005, avevano tenuto conto delle modifiche nelle competenze che il testo unico aveva nel frattempo istituito tra organi comunali (sindaco, giunta, consiglio e dirigenti): al sindaco spettano le funzioni di «indirizzo politico», al dirigente spetta la «gestione ordinaria». E poiché l'avvocato ha dimostrato che la Ztl non è una faccenda politica, ecco che il giudice ha dato ragione alla signora Flora annullandole tutte le multe, poiché, spiega: «... i due provvedimenti (Sironi-Zanotto ndr) inerenti la disciplina della circolazione nella Ztl appaiono affetti dal vizio di legittimità inerente l'incompetenza dell'Organo emanante (sic!) dato che i provvedimenti in tema di disciplina della circolazione sulle strade comunali rientrano nella competenza della dirigenza comunale». «Accertata perciò l'illegittimità delle ordinanze sulla base delle quali emessi gli opposti verbali, dette ordinanze vanno, con riferimento ai rapporti de quibus, disapplicate facendo, conseguentemente, venire meno la legittimità delle pretese sanzionatorie». 
Fin qui la sentenza, che ha superato la contraria giurisprudenza (era il 2006 ndr) del Tar del Veneto. E sul problema delle spese? Salomonica la decisione del giudice. Ecco cosa dice: «Attesa, infine, la complessità della questione di diritto sollevata nella presente causa nonché la divergente giurisprudenza formatasi sul punto, si reputa sussistere giusti motivi per compensare tra le parti le spese di giudizio». 
COMPENSAZIONE. Magra consolazione per il Comune che ora rischia di essere preso d'assalto da orde di automobilisti imbufaliti, ma pronti a sventolare la sentenza sotto Palazzo Barbieri.






giovedì 15 dicembre 2011

0 Regali di Natale: truffe nello shopping online

Il Natale è ormai alle porte. In tempi di crisi, un buon periodo per fare affari e concludere un anno difficile in bellezza. Lo pensano certamente molti commercianti ed è bene, da clienti accorti, guardarsi da eventuali piccole truffe o false offerte – cui magari rischiamo di cadere nella frenesia dell’ultimo minuto. Purtroppo, però, lo pensano anche molti cybercriminali. Prepariamoci, dunque, ad un’invasione di spam, messaggi truffaldini via posta ed, in generale, via internet.


Chi scrive ha già potuto constatare una presenza media di spam superiore alla media nella propria posta personale, in parte anche oltre le barriere ed i filtri solitamente efficaci. L’accortezza è un obbligo, in questi casi, dato che come sapete i rischi sono tutt’altro che piacevoli. Ritrovarsi a comprare con la propria carta di credito un qualsiasi regalo in un sito non meritorio di fiducia è un evento da non consigliare neanche al nostro peggior nemico.
L’azienda tedesca G Data Software AG ha diffuso un comunicato in cui oltre a lanciare un allarme simile al nostro, presenta una semplice guida per sfuggire almeno al grosso dei trabocchetti. Inizia con la presentazione dei 5 più grandi pericoli che si corrono durante lo shopping natalizio online:
·       Email con esca pubblicitaria. In questo tipo di email i criminali online promettono prodotti come orologi di lusso e scarpe di marca a un prezzo estremamente basso. I link integrati nelle email traggono in inganno l’utente indirizzandolo su falsi siti web infettati da malware o falsi negozi online dove i dati personali e/o bancari vengono rubati durante il processo di compilazione dell’ordine.
·       Frode relativa all’internet banking. L’internet banking è molto popolare tra la gente che acquista online i regali di Natale. Le transazioni bancarie elettroniche rendono più veloce e facile il pagamento dei regali ordinati online. I Trojan bancari stanno perciò diventando sempre più utilizzati dai criminali online che se ne servono per inserirsi nei processi di pagamento e dirottare denaro sui propri account. Gli utenti Pc possono essere infettati da questi malware in diversi modi: per esempio, un utente può ricevere un falso avviso da una banca comunicante che la transazione non è andata a buon fine. Per ripetere la transazione, l’utente viene invitato a cliccare su un link che rimanda a un sito Internet infettato con un Trojan bancario.
·       Email da falsi servizi di spedizione. I regali di Natale che sono stati ordinati online arrivano di norma attraverso i corrieri. I criminali online sono a conoscenza di ciò e ne approfittano inviando false email con conferme di spedizione e fatture. Questi messaggi potrebbero suggerire che un pacco non può essere consegnato o, come nel caso di una falsa email di UPS, che la fattura per la spedizione è disponibile nel centro fatturazione. Quest’ultimo tipo di email contiene un allegato che nasconde un key logger. Se l’utente clicca sull’allegato il malware entra in esecuzione ed è in grado di spiare tutti gli input dati dalla tastiera, come per esempio i dati di login per i servizi di pagamento o l’online banking.
·       Email da servizi di pagamento. I criminali mandano anche email che parrebbero provenire da servizi di pagamento i quali avvisano che l’account dell’utente è stato bloccato per alcune irregolarità o che una transazione non è andata a buon fine. Il destinatario viene invitato a cliccare su un link per ripetere la procedura di pagamento o sbloccare l’account. Come già visto anche in questo caso il link rimanda a un falso sito Internet pensato appositamente per rubare i dati dell’utente o infettato con del malware.
·       False cartoline di auguri. Un’ altra strategia molto popolare nel periodo natalizio è quella di mandare via email false cartoline di auguri. Queste possono contenere allegati con diverse tipologie di malware o link che rimandano a siti web infetti.
Come possiamo notare, i metodi indicati dall’azienda tedesca sono tanti e molti dei quali piuttosto insidiosi. Cosa possiamo fare, allora, per difenderci? Sempre il comunicato della G Data Software AG spiega quelle che sono le norme basilari. Si comincia dicendo che servirebbe avere un PC completo di antivirus, firewall, servizi anti-spam ed anti spy; aggiungiamo noi, che una buona release GNU/Linux, invece di altri sistemi operativi più diffusi, ottiene lo stesso effetto di sicurezza, se non maggiore. Inoltre, i tecnici tedeschi raccomandano di non usare connessioni internet pubbliche per i propri acquisti, tenere aggiornato il proprio sistema (compreso browser ed antivirus). Infine, usate sempre pagamenti bancari sicuri su siti che ritenete assolutamente affidabili e non affidatevi a password troppo semplici.
Certamente, nello stilare questa guida quelli di G Data Software si sono preoccupati di elencare servizi propri per sistemi Windows, che come detto sono più vulnerabili a questo tipo di attacco. La controguida di chi scrive è molto più semplice, ed è stata in parte già anticipata:
·   Usate internet per acquistare solo cose che effettivamente non potete trovare sotto casa ad un prezzo simile.
·   Molti servizi bancari permettono la creazione di carte di credito temporanee monouso. Laddove possibile, usate solo questo tipo di carta.
·  Navigate su Internet su una macchina con sistema operativoGNU/Linux. E non solo per gli acquisti, ma soprattutto nella gestione della posta.
·  Non considerate “affidabili” i siti con i grandi nomi. Tenete aperti gli occhi… se uno vuole fregarvi, probabilmente creerà una pagina riproducente le forme di qualche famoso sito di shopping. Leggete sempre nella barra di navigazione l’indirizzo preciso a cui siete connessi.
·   Se avete vinto qualcosa di incredibile e ve lo comunicano via posta, mettetevi l’animo in pace: quella mail è una truffa.
Infine, ricordate che non esistono guide esaustive sull’argomento. La cosa più importante resta il buonsenso, su internet come nella vita in genere. Buoni acquisti di Natale a tutti.

lunedì 12 dicembre 2011

1 Alimenti biologici, a Verona smascherata una maxi-truffa

Zoom Foto


Una fila di tir carichi di sette milioni di quintali di prodotti alimentari con la falsa etichetta «biologico» lunga oltre 500 chilometri - la distanza tra Verona e Roma: è questa l'immagine usata per rendere l'idea della maxi-frode alimentare messa in atto dal 2007 ad oggi e scoperta dalla Guardia di Finanza scaligera. Una maxi-frode che ha portato in questi anni tutta questa merce sul mercato e, ieri, in carcere sette persone per associazione per delinquere, frode e falso.
«OPERAZIONE GATTO CON GLI STIVALI». Le Fiamme Gialle hanno messo le mani su un «meccanismo» che ruotava attorno ad aziende a tutti gli effetti produttrici di prodotti biologici ma che, grazie alla compiacenza di funzionari e dipendenti di organismi deputati a certificare come biologica la produzione e la provenienza dei prodotti agricoli, non avevano remore a trasformare frumento, farine, frutta fresca e altro coltivati normalmente o destinati ad altro tipo di alimentazione in «autentico biologico». Il tutto, con guadagni che quadruplicavano.
L'operazione, denominata «Gatto con gli stivali», coordinata dalla procura della Repubblica di Verona - l'inchiesta è stata condotta dai pm Maria Beatrice Zanotti e Maria Federica Ormanni - ha portato al sequestro materiale di 2.500 tonnellate di prodotti agro-alimentari, ma sulla carta è stato ricostruito un giro di immissione sui mercati in questi anni di sette milioni di quintali, pari a un valore di oltre 220 milioni di euro.
Il mercato del biologico in Italia, secondo una stima fornita dagli investigatori, ha un giro d'affari annuo di tre miliardi di euro e in Europa di 17 miliardi. Secondo la Coldiretti, un italiano su 2 compra bio.
GLI ARRESTATI. In carcere sono finiti: Luigi Marinucci, 63 anni, di Angiari (Verona), legale rappresentante della «Sunny Land Spa» e della «Società Agricola Marinucci»; Davide Scapini, 43, di Sona (Verona), socio al 49 PER CENTO e direttore commerciale della «Sunny Land» oltre che rappresentante di altre aziende; Angela Nazaria Siena, 39, di San Severo (Foggia), rappresentante della «Bioecoitalia srl» e di altre aziende nel settore agricolo-cereale; Andrea Grassi, 45, di Argenta (Ferrara), consulente e rappresentante di aziende agricole; Michele Grossi, 36, di Fano (Pesaro-Urbino), direttore regionale Marche dell'Organismo di Certificazione e controllo di suolo e salute. E poi, Stefano Spadini, 46, genovese, residente a Monte Cerignone (Pesaro-Urbino), consulente della Direzione Regionale Marche di Suolo e salute; Caterina Albiero, 47, di Salizzole (Verona), socio accomandatario della «Bioagri sas» e rappresentante legale de «La Spiga srl».
Altre sei persone risultano indagate a piede libero e perquisizioni sono state fatte in queste ore in case e aziende in provincia di Verona, Padova, Rovigo, Bergamo, Bologna, Macerata e Foggia.
NOVE LE REGIONI INTERESSATE. In tutto le indagini hanno riguardato una quarantina di imprese, tutte operanti nel settore della produzione e commercializzazione di cereali e frutta fresca in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Puglia e Sardegna. 
Il meccanismo della frode, particolarmente complesso, prevedeva di fatto acquisti di merce in Italia e in Romania - qui grazie a una società creata ad hoc -, la 'trasformazionè attraverso falsa documentazione in prodotto «biologico» e la vendita dello stesso, con relativo valore moltiplicato dalla 'specificita«, oltre che in Italia, in Olanda, Germania, Spagna, Francia, Belgio, Ungheria, Austria e Svizzera. Da accertare se all'estero c'erano 'complicì. I falsi prodotti biologici alla fine sono finiti a grossisti dell'industria agro-alimentare, ma sul piano della salute fortunatamente non sono stati trovati motivi per ipotizzare il danno alimentare.

mercoledì 7 dicembre 2011

0 Affitti in nero: ora anche l'inquilino può registrare il contratto

Finalmente gli inquilini degli immobili ad uso abitativo, grazie all’articolo 3, commi 8 e 9, del decreto legislativo n. 23 del 2011, possono registrare unilateralmente il contratto stipulato con il proprietario dell’immobile.

   Il diritto di denuncia unilaterale del contratto di locazione può essere esercitato:
- dai locatari (gli inquilini) che hanno stipulato con il locatore un contratto verbale;
- nei casi in cui il contratto è stato registrato con un canone di locazione inferiore a quello effettivamente pagato;
- nei casi in cui sia stato registrato un contratto di comodato gratuito fittizio, che nasconde quindi un contratto di locazione vero e proprio.

associazione di consumatori   Per la registrazione del contratto è necessario compilare dei moduli predisposti dall’Agenzia delle Entrate e reperibili anche sul sito internet dell’Agenzia: il modulo per la denuncia di un contratto verbale (http://www1.agenziaentrate.gov.it/inglese/forms/pdf/mod1.pdf), oppure, negli altri casi, il modello 69, reperibile alla pagina http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/home/cosadevifare/registrare/contratto+di+locazione/modello_istruzioni+contr_locazione, con le relative istruzioni per la compilazione.
   In ogni caso, occorre dimostrare l’esistenza del contratto d’affitto che si vuole registrare, ad esempio con il contratto scritto e non registrato, o con le ricevute dei bonifici a favore del proprietario dell’immobile per il pagamento del canone di locazione, o con l’intestazione delle utenze domestiche…
   I contratti registrati in seguito alla denuncia da parte dei locatari (gli inquilini), avranno una durata di quattro anni, rinnovabili per altri quattro, come stabilito all’articolo 2, comma1, della legge 431 del 1998.
Il canone annuale di locazione sarà pari al triplo della rendita catastale (a meno che il canone concordato dalle parti sia inferiore), con un enorme risparmio per gli inquilini, nel caso in cui le tariffe d’estimo sulle quali si calcola la rendita catastale non siano state recentemente aggiornate. Dal secondo anno, inoltre, ci sarà l'adeguamento del canone di locazione, in base al 75 per cento dell'aumento degli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli impiegati ed operai.
   Per la mancata registrazione del contratto, come chiarisce anche la circolare 26/E dell’1 giugno 2011 dell’Agenzia delle Entrate, devono comunque essere corrisposte le sanzioni previste dal nostro ordinamento per la registrazione tardiva, avvenuta cioè dopo 30 giorni dalla stipula del contratto. In particolare la sanzione amministrativa può variare dal 120% al 240% dell’imposta di registro dovuta (corrispondente al 2% del canone di locazione pattuito) con gli interessi. 
   È possibile avvalersi anche dell’istituto del ravvedimento operoso, che prevede una riduzione sulla sanzione da corrispondere, nel caso di adempimento spontaneo, anche se tardivo, al pagamento dell’imposta dovuta entro termini previsti normativamente.
   Come sempre, potete ricevere informazioni e assistenza dai nostri esperti per telefono nella sede A.E.C.I. a voi più vicina, per e-mail verona1@euroconsumatori.eu.

giovedì 1 dicembre 2011

0 Per catene e gomme da neve c'è una giungla di ordinanze

Catene e pneumatici invernali, confusione e reazioni. Confusione di ordinanze e di reazioni: a ogni strada le sue norme, a ogni provincia obblighi differenti. Qualche esempio? Veneto Strade, Autovie Venete e Cav (Concessioni Autostradali Venete), ciascuna con le proprie ordinanze, hanno previsto l'obbligo di catene e gomme da neve dal 15 novembre al prossimo 15 aprile; la Provincia di Padova ha emesso un'altra ordinanza, in vigore dal 1 novembre al 31 marzo 2012, che riguarda il tratto ricadente sui Colli Euganei mentre la Provincia di Verona, con un'ulteriore ordinanza, ha previsto l'obbligo in presenza di precipitazioni nevose o ghiaccio.Nel Veronese, alla normativa provinciale che ha provocato una corsa nelle officine, si stanno aggiungendo in questi giorni le direttive di alcuni Comuni che, per le strade di propria competenza, hanno deciso per l'obbligo di catene e gomme invernali. Ne risulta un puzzle irregolare e confuso: ci sono paesi nei quali su tutte le strade sarà presente l'obbligo, altri dove bisognerà essere equipaggiati con appositi pneumatici per transitare solo sulle strade provinciali, ma non su quelle comunali.
E' il caso di Bardolino, uno dei nuovi Comuni inseriti nell'ordinanza della Provincia, che prevede l'obbligo in caso di neve o ghiaccio. «Sono sorpreso di essere stato inserito nella lista dei Comuni coinvolti», commenta il sindaco Ivan De Beni, «noi non abbiamo questa emergenza, non sentiamo questa necessità: a Bardolino nevicherà un giorno all'anno e anche le ghiacciate sono rare grazie ai 3-4 gradi in più che ci vengono regalati dal lago. Non faremo ordinanze», conclude De Beni, «non voglio mettere in difficoltà i cittadini e costringerli ad acquistare pneumatici appositi».
Bardolino è stato uno degli otto nuovi comuni inseriti nell'ordinanza provinciale, insieme ad Affi, Garda, Monteforte, Pastrengo, Montecchia di Crosara, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo. In quest'ultimo paese l'ordinanza comunale è arrivata prima di quella provinciale: «C'è sempre stata», precisa il primo cittadino Valentino Marconi, «ma al di là delle normativa e dei controlli, è una questione di buonsenso dei cittadini: appena viene freddo qui le strade si ghiacciano. Venerdì cambierà il tempo e a Sant'Anna con ogni probabilità nevicherà. Ma siamo abituati, nessuno sarà in difficoltà».
Proprio in questi giorni, con l'abbassamento delle temperature e il possibile arrivo dei fiocchi in montagna, scatteranno i controlli dei carabinieri lungo le strade. Controlli che, spiegano dal comando provinciale, non verranno fatti là dove ancora manca l'apposita segnaletica. Da parte sua l'assessore provinciale alla Viabilità Carla De Beni, assicura che entro il fine settimana la società incaricata avrà terminato l'installazione dei cartelli stradali negli otto nuovi comuni inseriti nell'ordinanza.
Diversa la situazione lungo la A4, dove i controlli sono iniziati il 1° novembre, con l'entrata in vigore dell'ordinanza che prevede l'obbligo di catene e gomme da neve tra Brescia Est e Sirmione e tra Padova Est e Venezia. Anche sulle autostrade regna in ogni caso la confusione: il provvedimento per la A4 Venezia-Brescia, ad esempio, non vale sulla A22 Modena-Brennero. Subito dopo il passo, però, in territorio austriaco, catene e gomme termiche sono obbligatorie.
 

Associazione consumatori AECI di Verona 1 Copyright © 2011 - |- Template created by O Pregador - |- Powered by Blogger Templates