venerdì 18 novembre 2011

0 Le dieci regole da ricordare


Oltre al decalogo, la Sisf consiglia di rivolgere sempre al farmacista cinque domande per usare al meglio i farmaci.
La Società italiana di scienze farmaceutiche (Sisf) ha realizzato un decalogo sull’uso corretto dei farmaci, ad uso dei cittadini, medici, farmacisti e degli operatori del settore.
La Sisf, inoltre, richiama il farmacista al suo ruolo di vigilanza nei confronti dei farmaci, soprattutto per i farmaci di automedicazione.
Da parte nostra, affinché il farmaco non sia banalizzato, ma considerato come un “prodotto da garantire” nella sua sicurezza e nella sua efficacia riteniamo necessario l’impegno di tutti i soggetti coinvolti dal medico di base, al farmacista, al paziente.
Per Collegarsi al sito internet della Sisf www.cartadelfarmaco.it.

Le dieci regole da ricordare

Il farmaco:
è un bene esistenziale, concepito e prodotto per tutelare la vita e la salute delle persone il decalogo in allegato alla presente è un utile strumento per migliorare e diffondere l’ uso consapevole del farmaco. 
1. per consentire loro di vivere più a lungo e con la migliore qualità di vita possibile deve possedere, per essere utile, tre necessari requisiti:
sicurezza (tutti i farmaci possiedono una potenziale tossicità e va dunque salvaguardato il rapporto più favorevole tra i benefici attesi e il rischio di effetti avversi);
efficacia (deve cioè poter modificare il decorso di una malattia o curarne i sintomi o prevenirli);
qualità (le specialità medicinali posseggono contenuti e caratteristiche certificati e garantiti in ogni fase di vita del prodotto, dalla produzione alla distribuzione).
2.  A questi tre requisiti deve necessariamente accompagnarsi la condizione dell'impiego corretto e appropriato: il farmaco si usa infatti solo in caso di necessità,alle giuste dosi e per il periodo necessario) 
3.  possiede inevitabili e forti profili di criticità: tutti i farmaci, compresi quelli da automedicazione acquistabili senza ricetta, esercitano un'attività terapeutica, hanno controindicazioni e possono causareeffetti collaterali anche gravi. Se assunti insieme ad altri farmaci o ad altre sostanze, come ad esempio l'alcool, moltissimi farmaci possono inoltre dare luogo a interazioni pericolose, procurando gravi danni alla salute 
4.  è un prodotto ad altissima specificità composto da due parti inscindibili: quella sostanziale, rappresentata dal principio attivo in esso contenuto; quella formale, altrettanto necessaria, costituita dal complesso di informazioni, indicazioni, avvertenze e consigli per l'impiego forniti dalle aziende che lo producono, dalle autorità sanitarie che lo autorizzano, dai medici che lo prescrivono e dai farmacisti che lo dispensano. 
5.  è un prodotto destinato a una terapia o a finalità preventive e come  tale non si consuma ma siimpiega. Proprio per questo, l'erogazione dei farmaci è sottoposta a regole rigide, nel superiore interesse della tutela della salute. 
6.  è un bene di salute e non una merce qualsiasi, e come tale non può essere oggetto di sollecitazioni a un maggiore consumo, né trasparenti né occulte: assumere maggiori quantità di farmaci o usarli quando non servono può causare gravi danni alla salute 
7.  se usato impropriamente, in assenza di vere malattie o, come spesso accade, per soddisfare spinte psicologiche che andrebbero affrontate in modo diverso, può essere causa di malattie 
8.  ha la naturale sede di erogazione nella farmacia, presidio di salute aperto a tutti, sottoposto al controllo delle autoritàsanitarie e affidato alla responsabilità di un professionista, il farmacista. Ciò per garantire ai cittadini la necessaria sicurezza nell'accesso alle medicine, all'interno di un rapporto fiduciario che si sostanzia nella consulenza e assistenza farmacologica, ovvero l'insieme di consigli e avvertenze per conservare e usare bene i farmaci, anche i più noti e comuni, riducendo i rischi connessi al loro impiego.
9.  insieme a un connaturato e non quantificabile valore eticosanitario sociale, ha un costoeconomico, sostenuto dal SSN o direttamente dal cittadino. Usare male i farmaci o sprecarli, dunque, al di là delle possibili conseguenze sulla salute, significa sottrarre risorse che potrebbero essere impiegate per una sanità migliore. Per contro, il farmaco usato con la necessaria appropriatezza è anche un investimento che produce enormi risparmi, eliminando o mantenendo sotto controllo patologia che, altrimenti, potrebbero richiedere ricoveri ospedalieri o altri e più costosi trattamenti e interventi terapeutici.
10.  non ha mai lo scopo di sostituirsi a corrette abitudini di vita: non ha senso ricorrere a un farmaco se poi si adottano comportamenti sbagliati, regimi alimentari scorretti o si trascura l'attività fisica. È sbagliato pensare che esiste sempre un farmaco adatto a risolvere i nostri problemi; bisogna invece sforzarsi di capire qual è il modo per conservarsi in buona salute e quali possono essere le cause dei nostri malesseri, con l'aiuto del medico e del farmacista
In farmacia:
Cinque domande da rivolgere sempre al tuo farmacista per usare al meglio i farmaci
A quasi tutti capita, prima o poi, di dover prendere una compressa, magari per combattere un sintomo che può apparire banale. Non facciamolo a cuor leggero: il farmaco non è mai un prodotto neutro ed è bene assumerlo con prudenza: un semplice antistaminico preso per combattere i fastidiosi sintomi di un'allergia, ad esempio, può provocare stati di pesante sonnolenza che, se dovessimo metterci in viaggio guidando una macchina, ci esporrebbero a gravi rischi. Bisogna stare attenti soprattutto quando si segue già una terapia con altri farmaci, come spesso accade agli anziani e ai malati cronici: le medicine, come le persone, possono anche non andare d'accordo tra loro e le conseguenze di un'eventuale interazione possono talvolta essere gravi o fatali.
Ecco perché, quando ci rechiamo in farmacia, dobbiamo sempre preoccuparci di rivolgere qualche semplice ma importante domanda al nostro farmacista: lui sarà lieto di rispondere, perché questo è il senso della sua professione, e noi potremo assumere più tranquillamente il nostro farmaco, impiegandolo al meglio e senza rischi. E, magari, risparmiando anche qualcosa.
-  Come, quando e per quanto tempo devo prendere questa medicina? 
-  Questo farmaco può dare luogo a interazioni pericolose se assunto con altri farmaci o con particolari alimenti? 
-  Questo farmaco ha effetti collaterali conosciuti? E quali?
-  Come devo conservare questo farmaco? Per quanto tempo è utilizzabile, una volta aperta la confezione?
-  Ci sono equivalenti generici che corrispondono a questa specialità medicinale?

Al farmacista, la raccomandazione di raccomandare...
In tempi in cui l'accesso al farmaco è più ampio e diffuso e le dinamiche demografiche rendono sempre più esteso il fenomeno della cosiddetta "politerapia", è essenziale moltiplicare gli sforzi per monitorare ogni effetto indesiderato e ogni reazione avversa da farmaco. Il farmacista può fare molto per sviluppare l'attività di farmacovigilanza, soprattutto per i farmaci di automedicazione.
A lui, dunque, va rivolta una particolare raccomandazione: quella di non dimenticarsi mai di raccomandare ai clienti di segnalare subito ogni eventuale sospetta reazione avversa legata all'impiego di un farmaco e, dopo averla valutata e aver verificato che non è compresa tra quelle già riportate nel foglio illustrativo,trasmetterla subito alle autorità sanitarie competenti.
La sicurezza delle terapie farmacologiche e la salute dei cittadini si salvaguarda, e in modo importante, anche con un'attenta, vigile, costante e responsabile attività di farmacovigilanza: il farmacista può e deve esserne un protagonista.
 A cura della Società italiana di scienze farmaceutiche (Sisf)

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